Storia di Paglieta
Fonte n.1
Incerta è l'epoca della sua fondazione. Tuttavia si può ritenere che essa sia avvenuta dopo la Guerra Sociale, cioè dopo l'anno 91 a.C. Anche l'origine del nome è ignoto: si vorrebbe derivato da "palea" (paglia) per la grande abbondanza di grano che producono queste fertili campagne; da cui "palleta": grande raccolta di paglia.
Nato come luogo fortificato, il primitivo villaggio s'ingrandì dopo la conquista romana, fino a diventare una vera cittadella. Nel corso degli anni Paglieta ha subito varie denominazioni, passando da quella dei Normanni, degli Angioini e degli Spagnoli, fino a quella borbonica del Regno di Napoli. Dopo il 1860, con l'unificazione, ha fatto parte delle "Provincie meridionali" e successivamente la sua storia è stata la stessa del resto d'Italia.
Fonte n.2
Le sue origini sono antichissime. Presidio Frentano, successivamente fiorente colonia romana. Abitato già in epoca preromana, la prima menzione ufficiale del paese si ha alla fine del XII secolo come Palletum e anche Castrum Palletae da "palea" (fogliame di piante usate come foraggio e/o di legumi in generale), viene accostato anche a "pagliara", la tipica casa con pareti di argilla, ne deriverebbe dal fatto che il primo nucleo del paese, fondato dalle popolazioni disperse in seguito alle scorrerie dei Saraceni.
Nel 1200 venne recintato da poderose mura. Delle antiche vestigia rimangono parte di esse, dei torrioni, l'arco ogivale della porta d'ingresso e la torre campanaria. Già territorio dell'abbazia di san Giovanni in Venere, il Castello di Paglieta diventa via via feudo (XIII sec.).
Dal 1312 al 1533, per oltre due secoli appartenne alla città di Lanciano (donata da Carlo V a Rodorico Arripalda) di cui condivise le alterne vicende nel 1577 passò al Feudo di Laura Mormile Pignatelli 1564 al 1799, alla cui famiglia appartenne fino all'eversione della feudalità.
Documentano l'antica presenza antropica nel territorio ruderi di epoca italica, tracce di un ponte romano, emergenze architettoniche medioevali (Torre della Porta, Torrione rotondo), segni del passaggio tratturale in località Cansano-Colle Limite.
Tra le emergenze del patrimonio ecclesiastico si segnalano: la chiesa di S. Canziano (XII sec.) ma rinnovata nel XIX sec., la chiesa di S. Rocco, edificata nel XVI sec., ma ristrutturata alla fine del XIX sec., la chiesa di S. Maria Assunta in cielo (XVI sec.) all'interno del centro storico.
Visse con grande partecipazione i moti che portano all'Unità d'Italia (Giuseppe Tretta fu maggiore garibaldino con i mille). Importante centro agricolo-economico fu capoluogo di mandamento. Sede dell'Ufficio di Registro di Pretura.
Nell'occhio del ciclone della seconda guerra, subì notevoli danni e caduti durante la battaglia del Sangro.
Protagonista nelle vicende politico-economiche dal dopoguerra (la zona industriale di Val di Sangro è situata per il 40% nel suo territorio).
Incerta è l'epoca della sua fondazione. Tuttavia si può ritenere che essa sia avvenuta dopo la Guerra Sociale, cioè dopo l'anno 91 a.C. Anche l'origine del nome è ignoto: si vorrebbe derivato da "palea" (paglia) per la grande abbondanza di grano che producono queste fertili campagne; da cui "palleta": grande raccolta di paglia.
Nato come luogo fortificato, il primitivo villaggio s'ingrandì dopo la conquista romana, fino a diventare una vera cittadella. Nel corso degli anni Paglieta ha subito varie denominazioni, passando da quella dei Normanni, degli Angioini e degli Spagnoli, fino a quella borbonica del Regno di Napoli. Dopo il 1860, con l'unificazione, ha fatto parte delle "Provincie meridionali" e successivamente la sua storia è stata la stessa del resto d'Italia.
Fonte n.2
Le sue origini sono antichissime. Presidio Frentano, successivamente fiorente colonia romana. Abitato già in epoca preromana, la prima menzione ufficiale del paese si ha alla fine del XII secolo come Palletum e anche Castrum Palletae da "palea" (fogliame di piante usate come foraggio e/o di legumi in generale), viene accostato anche a "pagliara", la tipica casa con pareti di argilla, ne deriverebbe dal fatto che il primo nucleo del paese, fondato dalle popolazioni disperse in seguito alle scorrerie dei Saraceni.
Nel 1200 venne recintato da poderose mura. Delle antiche vestigia rimangono parte di esse, dei torrioni, l'arco ogivale della porta d'ingresso e la torre campanaria. Già territorio dell'abbazia di san Giovanni in Venere, il Castello di Paglieta diventa via via feudo (XIII sec.).
Dal 1312 al 1533, per oltre due secoli appartenne alla città di Lanciano (donata da Carlo V a Rodorico Arripalda) di cui condivise le alterne vicende nel 1577 passò al Feudo di Laura Mormile Pignatelli 1564 al 1799, alla cui famiglia appartenne fino all'eversione della feudalità.
Documentano l'antica presenza antropica nel territorio ruderi di epoca italica, tracce di un ponte romano, emergenze architettoniche medioevali (Torre della Porta, Torrione rotondo), segni del passaggio tratturale in località Cansano-Colle Limite.
Tra le emergenze del patrimonio ecclesiastico si segnalano: la chiesa di S. Canziano (XII sec.) ma rinnovata nel XIX sec., la chiesa di S. Rocco, edificata nel XVI sec., ma ristrutturata alla fine del XIX sec., la chiesa di S. Maria Assunta in cielo (XVI sec.) all'interno del centro storico.
Visse con grande partecipazione i moti che portano all'Unità d'Italia (Giuseppe Tretta fu maggiore garibaldino con i mille). Importante centro agricolo-economico fu capoluogo di mandamento. Sede dell'Ufficio di Registro di Pretura.
Nell'occhio del ciclone della seconda guerra, subì notevoli danni e caduti durante la battaglia del Sangro.
Protagonista nelle vicende politico-economiche dal dopoguerra (la zona industriale di Val di Sangro è situata per il 40% nel suo territorio).